E difficile condensare in un post le emozioni di questo post, mi sia perdonato..
Innanzitutto dove siamo
Letteralmente dall’altra parte del pianeta. Si tratterebbe “solo” di Sud America. Ma da quando l’Italia ha perso la compagnia di bandiera è diventato un viaggio della speranza. Per me 32 ore all’andata e 46 al ritorno col fuso. Senza solo 39. Si può trovare un routing migliore ma bisogna mettere mano al portafoglio .. e cmq partiamo da 1.5k € senza le tavole.
Cultura. Molto interessante. Un paese con grandi tradizioni che datano pre inca e affondano nella preistoria. Con poco impegno è possibile visitarne le vestigia ovunque nel paese.
Cucina. Qui il peru prende *****. È una cucina particolare che mischia le tradizioni e gli alimenti locali con l’influenza spagnola, europea ed asiatica. Non è un cucina leggera ma è molto gustosa. Il cebiche per i pescivori a crudo è una delicatezza. Ma così lo sono il lomo saltado, l’arroz de marisco, il tacu tacu un riso fritto ottimo e tanti altri piatti per palati curiosi.
Ospitalità. I peruviani sono un popolo amichevole e ospitale. A Pacasmayo non ho visto nulla di quanto segnalato dalla Farnesina sui pericoli per i turisti nella zona di Trujillo. Ma lima e Trujillo non sono citta semplici per cui cuidado!
Surf. La patria del light. In tanti anni di viaggio questo è il posto più light che ho mai navigato. In realtà non pensavo si potesse navigare con 5/8 nodi ma con l’onda de pacasmayo se po fa. O più correttamente, ci si può provare. Più del 50% del tempo non ci sono condizioni da waterstart per cui portatevi la cima di recupero, possibilmente venite con la virata sinker solida o se siete come me senza affidabilità nella virata preparatevi a fare dei recuperi da circo togni con l’acqua alle ginocchia. La tavola consigliata è il peso corporeo + 20% in volume. O sea: se pesate 80 kg un 96 lt. Si tratta di tavole che quasi nessun serfista ha nel quiver quindi per essere serfato bene Pacas richiede attrezzatura dedicata. La vela, la più grande che avete. 5.3? Bene. 5.7? Meglio. Ci sono 5.9 nel lineup.
Detto questo ho preso sto posto con tutti i venti. In gara ho avuto batterie a 25 kt+ con down the line modello Sud Africa con la mano davanti in traction e super speed. La 4.6 mai tirata fuori dalla sacca ma 2 giorni era la sua su 2 settimane.
L’onda. Qui parliamo di un miracolo della natura. Questa da sola vale il trip anche una sola corsa. Nelle giornate buone connette dal point davanti al faro fino al faro resort che è 2 km sottovento e inside. Un’unica grande magica parete infinita che invoglia a fare turns su turns e che rappresenta in una iterazione unica – 1 onda – il budget onde annuale di una serfista medio europeo. Non è cattiva e non la perdi mai. O sea. Se anche la droppi ed hai 50 mt di sezione rotta davanti se allarghi il bottom e pompi un po prima o poi recuperi la parete e vai per il nirvana del windsurf.
Non è un’onda radicale o “consequential” come hookipa o oneye ma è un’onda che quando sale sopra l’albero può prendere la tua roba e rispedirtela a casa senza il tuo consenso. Il giorno grande della gara dello scorso anno alcune persone sono finite nel Pier. Poi aggiungo una foto satellitare per farvi capire di quanta strada parliamo.
Altra cosa. Se cadete come me spesso in virata preparatevi a perdere decine di mt di sopravvento in pochi secondi. La corrente con lo swell è notevole. Questo in gara è un killer perché la vera lotta qui non è a chi serfa meglio ma a chi sta più sul point. E ti vedi rapidamente scorrere come alla moviola gli avversari sopravvento mentre tu provi a tornare disperatamente a cavallo della tavola.
Altro trick. Evitare di portarsi sul picco navigando nei giorni light. Meglio camminare lungo la spiaggia. Portarsi al point può richiedere best mezz’ora nei casi come ieri anche 2h. In spiaggia via terra parliamo di 15 minuti. Ovvio che arrivi distrutto e poi devi navigare fuori dal point ma almeno ti eviti di fare bordo a uscire bordo a rientrare di 1 miglio per prendere letteralmente 100 mt di sopravvento.
Concludendo il pacas non è un posto per cuori leggeri. Come la mecca è un posto da visitare almeno 1 volta nella vita e che può dare grandi soddisfazioni ma .. richiede un grande investimento di tempo, soldi ed energie.
Se però siete determinati – e se siete su questo articolo e questo sito lo siete – l’oro degli inca vi attende
Chiedete all’autore se volete sapere di più.
Buenas y buen viento!
Grazie, Luca per questa lettura e per tante altre condivisioni.
Ci potresti scrivere un libro….cmq bella esperienza…devi essere superproud!
Bell’articolo chiaro e sintetico. Complimenti!