07/11/2004 Bracciano
A FREESTYLER'S PARADISE
In alto: uno che al lago non esce mai . . . non
posso dire chi è ma vi aiuto . . in macchina non ha un pezzo di attrezzatura
più vecchio di dieci giorni, ha una valigetta degli attrezzi modello
paperinik sponsorizzata, fa il giornalista quando non c'è vento e unico
al mondo ha la giacca degli All Blacks (venduto. . mettite quella dell'italia,
no?)
Una vista del postaccio che ci tocca frequentare di tramontana . . in primo
piano le trappole da windserfista . . che non hanno contribuito al nostro posizionamento
nel regno dei cieli, visto gli improperi/bordo che hanno determinato . . . toccherebbe
chiamare uno con FW è pinna 45 per pulire lo spot prima che usciamo la
prossima volta . . .
E infine il mitico Maestro II, Maestro^2 (il Maestro del Maestro!!!) e Maestro
di riserva in assenza del Maestro I : Stefanone Albertini, ormai in pieno trip
da vulkan . .
La storia di questa (bella) uscita del glorioso iSurf
Team al gran completo comincia da lontano,
e precisamente da quando i nasi dei nostri baldi windsurfisti hanno cominciato
a fiutare aria di grecale annunciato per la giornata di domenica.
Dove andare? Termoli, Paesello,Vindicio?
La solita girandola di posti e il solito toto-vento affliggono le povere menti,
tradizionalmente non capacissime, dei nostri eroi.
Ma e' la voce imperiosa del Presidente a mettere (almeno per una volta) tutti
d' accordo: precettati a Bracciano, e zitti e mosca!
Il risveglio della domenica mattina si apre con l' sms nientepopo'dimenoche
di Mr. President himself in person: "5.0" recita l' eloquente testo.
Come dire di no?
Divorata la strada a velocita' da caccia F-16, giungo sullo spot ad orario-colazione
e gia' una decina di vele vanno a stecca: ma questi dove abitano, all' Autogrill
?
Lesto come il fulmine (si, vabbe', fate le solite battutine.
. . ) armo 4.5 e JP 109 e mi butto in acqua.
Scelta azzeccatissima, un bordo di lasco e mi ritrovo in mezzo ai soliti amici
a tirar bordi e a prendere schienate a ripetizione.
Il posto e' semplicemente perfetto per la pratica del freestyle: acqua piatta,
un piccolo chop per staccare e vento neanche troppo rafficato.
In acqua si vedono bei numeri dei soliti noti (e meno noti): grubbies, spock
in tutte le sue varianti, speed loop e molto altro ancora: il tutto condito
ad ogni incrocio da fischi, urla e schiamazzi da mercato del pesce.
Amenita' a parte, c'e' da osservare come ormai il livello medio dei freestylers
nostrani e' decisamente salito e anche negli spot di casa si vedono manovre
che fino ad un paio di stagioni fa erano appannaggio dei soli pro.
Superfluo dire che chi scrive, lotta ovviamente per mantenere questa media verso
il basso… sigh!
E' tutto bellissimo, sembriamo un gruppo di bambini durante la ricreazione:
non so che spettacolo potremmo mai aver dato a quei passanti che, scuotendo
la testa, buttavano una commiserevole occhiata a noi poveri pazzi e tiravano
dritto, forse gia' pregustando l' ennesima partitona di calcio in tv…
Nel primissimo pomeriggio Eolo si prende una pausa, ma, avvertono
i locals, attenzione che in serata ricomincera'… detto fatto: le trattorie
del lungolago vengono prese d' assalto da un' orda di affamati in muta che tracannano
ettolitri di rosso locale e kilometri di fettuccine al sugo di brontosauro.
Dopo tante e tali libagioni, i superstiti ormai tramortiti smontano le attrezzature
e, giustamente, si sparano la meritata pennichella al volante delle loro macchine
lungo la strada per casa.
Solo i veri radical, invece, rimangono a pie' fermo sul luogo del delitto e
hanno la pazienza e la pervicacia necessarie per aspettare che il vento rimonti
(e soprattutto, per digerire!).
Verso le 16 rientrano in acqua Seba, Dr Wind e, last but not least, il Presidente,
tutti armati di 5.3
E vanno pure a stecca!
Sinceramente non so a che ora siano usciti fuori, ma credo che Luca abbia passato
la nottata sul fondo di una barca da pesca per essere ancora in loco l' indomani
mattina.
Io opto invece per il giusto ritorno alla famigghia, comunque pago della bella
uscita che ci siamo gustati tutti insieme.
Al rientro, il sole tramontato da un pezzo, si ripensa alla giornata e magari
anche la fila chilometrica sul Raccordo ti sembra, per questa volta, meno odiosa.
Alla prossima
GT