3 Settembre 2004
Il vento ha ripreso in maniera magistrale. Come
ogni volta che è previsto loffio, è entrato copioso fin dal mattino.
Già verso le 9:00 in laguna una 5,5 non avrebbe sfigurato.
Avendo visto le previsioni di onda in aumento, e per la marea alta nel pomeriggio,
ho deciso di entrare sul tardi, verso l'una.
Ho iniziato con un paio di ore di freestyle in laguna con il Team austriaco
di Hartmann e compagni (Aut 44, Aut 12, Aut 242, ragazza di Tom, un altro spockista
convinto senza numero). . . ragazzi . . sono veramente forti!
Tom infila la chachoo una dopo l'altra (su tre tentativi di fila, ne ha sbagliata
una solo, e di pochissimo), fa flaka one hand, spock bugna avanti e amenità
varie. Ma chi è progredito in maniera incredibile rispetto allo scorso
anno è Daniel Aut 12, detto lo smilzo (è alto due metri, largo
dieci cm e ha un assetto sul surf un pò gobbo), roba che sembra che la
prima raffica se lo porta via, e invece: chachoo perfette, flaka e flaka one
hand, grubbie bugna avanti (ma spigateme la differenza con lo spock bugna avanti)
etc etc.
Aut 242 invece brillava per i suoi spock ambo le mura, qualche willie skipper
ben fatto in tentativo di lollypop.
Ma la cosa incredibile di questi ragazzi, che pubblicano con cadenza quasi giornaliera
su stehesegelrevue,
è il metodo.
Si piazzano a turno in laguna con la telecamera in custodia acquatica, acqua
alle gambe, e si riprendono l'uno con l'altro, turni di mezz'ora ciascuno. Te
credo che in video gli entra tutto!! Se anche di chachoo gliene entrasse una
al secolo (e come già detto non è così) state pur certi
che quella finirebbe sul nastro. Ho sempre avuto il sospetto che i teutonici
fossero una razza superiore, ma questa ne è l'ennesima riprova. Il Team
iSurf da questi c'ha solamente da imparare.
Siamo molto ma molto più italiani di loro . . . il lato deteriore dell'italica
specie, intendo.
Dopo una pausa di mezzora, che solo in un posto con 12 ore di vento al giorno
uno si può concedere senza paura di sprecare, riparto in wave verso Oneye.
La marea è alta, i (mini)set (anzi quasi 6) sembrano entrare, sono solo,
ma ci sono due vele già sul reef.
E' il momento topico di ogni trip a Mauritius. . Oneye.
Devo confessare che solo il nome, in me, evoca le paure più profonde
(e anche, forse, ingiustificate . . . in 5 anni di windsurf estivo a Mru non
ho ancora rotto un albero, toccando ovviamente evaristo e silvestro a mano incrociata),
mentre ho rotto 2 tavole, innumerevoli stecche, boma, tutto per la potenza di
quell'onda . . . ma che ci volete fa?
Sarà che qui sono morte delle persone (non è uno scherzo, articolo
in altra sezione), saranno i racconti di terza mano dalla Trilogy di un
semi-pro francese disperso in mare per tutta la notte e ritrovato la mattina
sdraiato sulla vela da una motovedetta, sarà che ci ho visto Bjorn the
Boss Dunkerbeck serfare un albero e più, maltrattando allegramente il
labbro, sarà che ci ho preso un frullata su un ciccio di 3 metri e mezzo
che lo sa solo il regista come sono ancora vivo e come non ho fracassato tutto,
ecco, sarà tutto questo, ma a me, solo alla parola Oneye, scatta l'effetto
pannolone di DrWindiana invenzione.
E' alta marea, e molto ma molto guardingo, mi dirigo al lasco verso il reef.
So che quando gli astri sono allineati, è alta marea equinoziale, la
madonna condiscende, e il culo vi sostiene a Oneye si riesce a passare anche
sul reef. Ma sono anche noti casi in cui, pur essendosi verificati quasi tutte
le condizioni precedenti, tranne il culo e la madonna, sono state lasciate sezioni
di pinnetta sugli scogli affilati di unocchio, per poi essere colti dal bastimento
a vapore a piena velocità che sopraggiunge mentre voi, tra sonore bestemmie,
cercate di scastrare l'attrezzatura dal reef.
Come dire Unocchio 1 - serfista della domenica 0, senza neanche aver preso una
singola onda, ovvero a partita ancora da giocare e possibilità di prendere
altre - tante - reti.
Con tutto ciò in mente, mi faccio un bordo al lasco parallelo al reef,
per entrare poi di bolina sempre parallelo, aspettando il memento adatto per
sferrare il colpaccio, ovvero passare sul reef quando lui è un pò
distratto, tra due serie di bastimenti a vapore, sperando alla prega-in-dio-sperem-ben
di passare oltre illeso.
Dunque, in tutto questo Unocchio mandava 1 piede (vedi articolo
apposito sulla misurazione delle onde). Ve la posso dire tutta? Anche con
un piede Oneye non da tranquillità. Si sta sempre con il fondoschiena
molto ma molto serrato (la famosa tensta dello spillo . . ), e col culo a paratia,
come si dice in Marina, ovvero dando la minima fiducia alla solo apprente bonarietà
al reef in questione. C'è sempre la storta in agguato, la sua sorella
maggiore, il picco fuorisede che rompe sul pass (come è successo allo
scrivente nel lontano 2002) e altre amenità.
Morale, individuo un buco tra due set, mi lancio, e guess what?, mi pianto sul
reef. La pinnetta del mio JP radical world wave deve aver perso almeno 1 cm
di altezza tutto insieme. In effetti, se osservate le pinette in spiaggia di
quelli che escono li (sono sempre un ristretta minoranza rispetto ai frequentatori
dello spot di Morne, chissà perchè . . . ) noterete delle pinne
di forma particolare, particolarmente affusolata. Va da sè che lasciandoci
2-3 mm a uscita, è facile capire come una 21 diventa rapidamente una
20, una 20 una 19 etc etc.
Quindi consiglio pratico, se avete pinne grosse da rifilare e volete venire
qui, portatevele, vedrete che ve le ritroverete lavorate a dovere.
Dice, e perchè se c'è un pass (punto del reef più profondo,
che si può usare come ingresso e uscita per la laguna) non usare quello
per uscire, e arrischiarsi sul reef dove è probabile incastrarsi e rifilare
la pinna?
Perchè? In 4 anni il pass a uscire l'ho centrato 4-5 volte, a rientrare
1 soltanto!
Ecco spiegato perchè!
Il pass infatti è largo 10 metri (oltre che avere circa 5 nodi di corrente
gorgogliante a uscire o a entrare a seconda della marea), e vi sfido a individuarli
da riva, già difficile, ma sopratutto al rientro, con un'onda dietro
che vi brucia le natiche, e che non aspetta altro che fare un bel close out
di sezione e spedirvi sul reef emerso, con conseguenze facilmente immaginabili.
Beh, mentre scappate, dovete cercare dei riferimenti visivi (ognuno qui ha i
suoi: il nido del cucculo sulla trza casuarina a destra, i cocchi pendenti dalla
palama centrale, il bordo dell'ultimi bungolow del Berjaya) , per capire l'ingresso
del pass. Peccato che per avere un riferimento preciso occorre traguardare due
punti, e da traguardare dietro al vostro riferimento non c'è na mazza.
Vi immaginate? Un film.
Morale in 5 anni di uscite , a rientrare l'ho preso una volta, e per puro caso,
non perchèl'avessi individuato convinto.
Fortunatamente, tornando all'uscita, la misura era tale da garantire che essersi piantati sugli scogli non volesse dire ripassare subito da Hawaiian Surfing ai primi Settembre per farsi tutto nuovo. Infatti le onde sul metrazzo non erano niente di che . . eppure . . anche un metrazzo, a Oneye, quando ti rompe sulla roba può fare male, molto male.
Passato finalmente il reef ti trovi in aperto
oceano, colore blu scuro.
E qui scatta subito l'altra ansia profonda.
Lo scorso anno ho visto una balena (una megattera, mi pare, dai miei trascorsi
National Geographic Channel).
Prima di capire che fosse una balena, il pannolone di DrWindiana memoria si
è riempito al volo e a misura.
Sempre lo scorso anno ho fatto serf in mezzo a un branco (si dice così?)
di delfini, almeno una decina. Prima di capire che avevo intorno dei delfini,
il pannolone si riempito completamente, ma molto più rapidamente che
con la balena.
Infatti la balena era una, grossa, ma una, qui parliamo di una decina di forme
che vi si aggirano intorno.
Occhio alla pinna, tanto è ricurva, dice l'adagio, come una pinnetta
rovesciata, a differenza di quella dell'amico fritz, il pesce-amico più
pesce-fedele dell'uomo (perchè l'uomo gli riempie sempre la scodella,
ma in maniera diversa che come fa con i cani "terrestri").
Una volta capito il qui pro-quo, è stato bellissimo, e per un attimo
mi sono sentito San Fracesco, volevo gettarmi in acqua e abbracciarli, parlargli,
raccontargli di Totti, ma questo solo dopo aver verificato la forma della famosa
pinna.
Ora immaginatevi la scena. Siete su un reef che
manda una bella misura. Indietro non se torna (già sappiamo che sul reef
non si passa) a meno di gps per individuare un pass, avanti e sotto ci sono
le creature marine grosse (marlin, delfini, balene, squali), esce fuori uno
di questi animali, vi mostra la pinna, e secondo voi, uno in tutta tranquillità,
come farebbe un biologo marino sfogliando un bel libro di anatomia animale,
si mette con tranquillità ad analizzare e discutere con gli amici della
forma della pinna, se è diritta o curva?
No, non è proprio così che vanno così le cose. Ma piuttosto
. .
Vedete la pinna, riempite il pannolone nel giro di frazioni di nanosecondo,
dopodiché al terzo o quarto passaggio dell'animale, mentre raccomandate
alla madonna di non cadere in strambata (per qualche oscura ragione, anche chi
ha il 100% di affidabilità, in queste situazioni va col culo ammollo,
SEMPRE!), se si tratta di un delfino tirate un sospiro di sollievo.
Altrimenti?
Beh, altrimenti se è un grigio o un black-fin, intorno ai due metri e
mezzo, sempre pensando ai libri di biologia marina e ai documentari del National
Geographic, vi dite "Sono squali territoriali, e se non invado il loro
territorio non attaccano l'uomo"
Ora, come se fa a capì se uno invade lo spazio vitale di uno squalo?
Capisco con gli iraqueni in Kuwait, li c'erano le foto satellitari, ma con uno
squalotto de Oneye?
E sopratutto, come si fa a capì se quello ha litigato con la squalessa
che poi non gliel'ha data, perchè magari gli aveva detto la sera di passare
al supermercato a prendere il pane e lui niente, nel negozio di surf a cercare
l'ultimo video, come si fa a sapere se il capoufficio gli ha negato il giorno
di permesso su previsioni buone di scirocco?. . . ecco tutto questo guardando
un grigio dalla tavola non si può certo capire, quindo, nel dubbio, meglio
non impicciarsi e tenersi alla larga. Se invece si tratta di un tigre, beh,
li sono volatili per diabetici, quelli veri, e a quel punto sono volatili tutti
vostri. Suggerisco un time-warp, o il teletrasporto modello Star Treck. E' la
cosa più sicura . . .
Ergo il blu profondo, pur essendo un sollievo rispetto alla pinnetta incastrata
sul reef e alle bombe in arrivo, non è certo sinonimo di relax.
Sempre accorti a scrutare il mare per movimenti e pinne varie.
Inutile dire che sotto la tavola, anche stavolta, in meno di 20 minuti, ho visto passare ombre sinistre, roba grossa . . di cui non voglio sapere nome e cognome. Beata ignoranza . .
Insomma strambata al largo, rapido saluto ai co-frequentatori
dello spot, mi parevano italiani, e qualche serfata su onde abbastanza inconsistenti.
Decido perciò per il rientro in laguna e per continuare la sessione di
freestyle . . stavolta va di lusso, scendo, passeggio sul reef per 15 metri,
e riprendo acqua in laguna (baciando per terra, o per acqua, come è mia
consuetudine al rientro da Oneye).
Tra meno di una settimana c'è la gara di Talamone (partecipate!!!)
e non si può certo arrivare impreparati!!
Pomeriggio all'insegna quindi del freestyle in
laguna, con qualche puntata reef interno, che incomincia ad alzare mezzo metro
d'onda.
Vento in rinforzo, con la 5.3 bella tesa.
Lascia sperare bene per domani.
Ho già fissato il pescatore per fare le foto a Oneye o Manawa, a seconda
di quanto mare entra.
Tanto per capirsi su quanto è bello il posto per fare freestyle. . . un paio di segmenti video. . .
Girando lo sguardo con la telecamera alla fine
della sessione di freestyle questo era quello che si vedeva a Oneye!
3-4 piedi lisci (la mitica alberata del windsurfista) . . Dice e te che ce facevi
in laguna a fa freestyle? Vergogna, mo se n'annamo subito dal tuo sito . . .
Ero stanco dopo le 4 ore di surf e non mi andava di ri-giocare la partita con
il reef a gambe imballate. . . avrei sicuramente perso . . . probabilmente senza
neanche arrivare a scendere in campo . . capita pure questo . . . toppi la marea
te distrai un'attimo e ti comprometti l'uscita più bella della vacanza.
Anyway . . purtroppo sono le uniche immagini di Oneye che vi riesco a far vedere.
Andrea Aquila ha dei bellissimi suoi aerial presi l'anno scorso . . . sono mesi
che glieli chiedo . . . metteci voi (chi lo conosce) una buona parola. . . se
li volete vedere.
Oppure guardatevi i report che fa quello zozzo di Tom Hartmann su Stehsegel
pix of the day . . che si spara Mru a botte di sei mesi alla volta.
Dove leggete come nome Sueden (Sud), o Blue Lagoon a altre menate varie e vedete
la sua vela . . beh . . . . a buon intenditor . . .