29 Agosto 2004 - Rodrigues

Giornata cominciata presto, molto presto!. Sveglia alle 4 per essere sul primo volo per Rodrigues (7:15) da Mauritius.
All'aeroporto la prima bella sorpresa. Ci dichiarano che imbarcheranno solo 1-2 sacche (delle 4 che compongono il kit).
Peccato che senza le vele l'amor non si fa! Spiegato il concetto al caposcalo cinese, che insisteva per mandarmi subito le due tavole e in serata le due vele, alla fine va tutto bene . . . imbarcano tutto.
L'atterraggio rivaleggia la laguna di Venezia per bellezza. Laguna dai coloro tipici Mauriziani, ma immensa. Come diceva Mark Twain Dio creò Mauritius, poi il Paradiso e per questo prese esempio da Mauritius.
Un trasferimento su bumpy road e bussetto locale scassato ci porta all'hotel, il Mourouk Ebony, uno dei due dell'isola, che dalle carte nautiche sembrava il meglio disposto per il windsurf. In realtà un primo check alle 10 del mattino rivela che la laguna è almeno a 2 miglia nautiche, ma sopratutto che il vento è full on, e che il reef fa un giro strano sopravvento, per cui il mare non si infrange con piena forza sulla barriera, e le onde sono solo 2-3 metri.
In realtà il bollettino oggi da 15 piedi e da qualche parte sti piedi ci stanno per davvero.
Una chiacchierata con Jerome, il mitico capo della scuola surf (ce n'è sempre uno, in ogni posto) ci informa che per beccare side off occorre andare ad ovest dell'isola, a 5-6 miglia dalla costa, vicino a due isolotti che si chiamano Cocos e . . . a 2,5 ore di navigazione dalla costa . . . come dire una giornata per tirare 3 bottom (qui la luce va dalle 6 del mattino alle 6 della sera circa). La Papera si rifiuta anche di prendere in considerazione di passare una giornata in barca, dopo averne passata una per il fotoshooting ieri al primo reef di Mauritius con 3 metri d'onda che sballottolavano la barca di James.
Ergo ci buttiamo in laguna, convinti di poter tirare dei bordi in completa solitudine (non c'è altra anIma viva windsurfistica nel raggio di 10 km) in una delle location più belle del mondo per il windsurf.
In effetti la bellezza ce sta tutta. Monto una 5,5 e il JP 80 e corro a vedere il reef da vicino. Il reef manda molto storto e il vento cala paurosamente mano mano che ci si avvicina. Peraltro la laguna offre non meno di 4 nodi di corrente al traverso, come dire che è impossibile planare bene.
Cambio tavola e mi faccio prestare dalla Papera il JP 98 (tanto lei è bravissima, e esce col wave) ma anche con il 98 è impossibile fare freestyle. Infatti in mezzo alla laguna chop e corrente rendono ancora più difficile eseguire le manovre. In confronto la laguna di Le Morne è un posto da pischelli.
Appurato ciò e non prima di finire su una cima di ancoraggio di un gozzo da pesca (con effetti devastanti sulla schiena), decido di uscire e dedicarmi ad apprezzare la bellezza del luogo seduto di fronte a un bel cocktail.
Nel frattempo chiedo a Jerome di interessarsi per organizzarmi la spedizione al reef di Fausse Pass.