Vela Challenger K Onda 2006 - Robertino Dacosta
La nuova vela “side shore” della veleria challenger si presenta totalmente rinnovata, ben diversa dalla precedente , è stato eliminato il taglio a pipistrello della balumina ed il monofilm specchiato. Anche il profilo è stato rivisto e migliorato , la tasca d’albero di un nuovo materiale e la nuova configurazione delle stecche fanno della Konda 06 un prodotto al top . Esteticamente il logo della veleria fa parte integrante della vela donandole un bell’effetto. Il monofilm tramato bianco completa le novità estetiche di questo nuovo prodotto wave della veleria challenger.
PROVA IN ACQUA
Una volta armata la nuova K ONDA 5.3 ,con il suo albero 430 short, presenta
un profilo pulito privo di pieghe. La vela 2006 rispetto alla versione precedente
richiede una minore tensione dalla bugna, questo grazie alla nuova distribuzione
della tensione sul carica basso, anche il profilo è cambiato, la vela
sembra più magra rispetto alla precedente versione, ma solo apparentemente
in quanto la vela è più potente e progressiva, questo grazie alla
penna che lavora in maniera totalmente autonoma donando un feeling immediato.
Tra le novità il nuovo sistema F.S.B che fa si che le stecche non tocchino
più l’albero, questo migliora la rotazione delle stecche e rende
la vela priva di strappi nei cambi di mura .
Migliorata anche l’accelerazione ora progressiva e costante, ma è
sulle onde che si avvertono questi miglioramenti, una volta presa l’onda
la vela si lascia condurre senza incertezze e senza quel fastidioso effetto
elastico ,caratteristico delle vele con sistema RAF . La Konda con il sistema
F.S.B ha eliminato totalmente questo effetto, anche nei salti la vela è
sempre bilanciata e sempre prevedibile, si lascia controllare bene anche nelle
semplici strambate come nelle rotazioni . Nel 2006 la challenger ha prodotto
una vela al top fra quelle sul mercato, che non deluderà anche i più
esigenti surfisti .
CARATTERISTICHE TECNICHE
La vela 06 si presenta totalmente rinnovata sia nella grafica che nei contenuti
tecnici.
Le modifiche più rilevanti riguardano la tasca d’albero nuova nel
tessuto, molto simile alle neilpryde , più resistente ai frequenti contatti
con asfalto sassi, rocce, ecc.
Il nuovo il sistema di stecche, che non toccando più l’albero,
rendono la rotazione delle stesse morbida e senza strappi Ottimo il nuovo mono
film tramato bianco con filamenti argento che da alla vela un bel look. Il mod
2006 della liquido 5.8 pur avendo subito sostanziali modifiche rimane estremamente
leggera.
TEST VELA
La vela si arma rapidamente a patto di usare un l’albero rdm meglio se
short 100% challenger.
Con quest’ultimo la vela armata presenta un profilo pulito e privo di
pieghe antiestetiche.
In acqua la liquido ha un tiro molto costante e progressivo, in andatura è
comoda, non si sbilancia e non strappa mai. Anche pompando per far planare prima
la tavola, la vela non tira mai troppo sulla mano vicino la maniglia , evitando
sbilanciamenti e inevitabili catapulte, grazie anche alla penna che lavora in
maniera indipendente. La 5.8 si può usare anche come vela freestyle,
per un surfista di 74 kg , 14 nodi e tavola freestyle da 110 litri, planare
e manovrare è veramente facile .
Anche manovre più complesse come vulcan , spock, flaka, willyskipper,
ecc non si hanno problemi. Volendola poi usare come vela freeride non crea problemi
ed è mediamente veloce e stabile grazie alle 6 stecche che mantengono
bilanciato il profilo della vela .
La liquido è un’ottima vela crossover ottimamente rifinita grazie
anche alla costruzione made in cina.
PER IL TEST RINGRAZIO PERSONALMENTE CHALLENGER SAIL , E BIG WAVE PER LA DISPONIBILITA’
CONCESSA.
Alberi Challenger Short 100% Carbon 370 e 430
Dopo le vele non potevano mancare i nuovi alberi
challenger short 100% carbon r.d.m 370 e 430.
Questi nuovi alberi cambiano completamente rispetto ai tradizionali alberi in
commercio.
Nella curvatura e nel materiale di costruzione, nuova la forma, ora il top è
più lungo della base e
la base più corta di un normale r.d.m , l’albero viene fornito
di una prolunga di 30 centimetri fissa
completamente in carbonio che permette al 370 di diventare un 400 metri e il
430 un 460 senza modificarne la curvatura e la rigidità dell’ albero,
cosi con soli due alberi si possono armare 5 vele tipo 4.2 4.7 5.3 5.8 6.5 un
bel risparmio di soldi e spazio .
Questi alberi possono essere armati con un ottima resa sulla maggiore parte
di vele in commercio, dando prestazioni di tutto rispetto anche su vele che
richiedono alberi tradizionali, molto leggeri grazie alla quantità di
carbonio ad alto modulo. Aumentata anche la resistenza con l’inserimento
di rinforzi fra le fibre di carbonio di una maglia in tessuto di vetro nella
zona di maggiore sollecitazione tra l’innesto e la base diminuendo così
il rischio rotture nella zona del boma, nuova anche la finitura color argento
che protegge dai graffi provocati dalla maniglia del boma e dai raggi uva. Armati
sulle vele danno la sensazione di avere un reflex molto veloce ed una curvatura
costante su tutta la lunghezza, queste caratteristiche li fanno lavorare al
meglio sulle nuove vele molto sensibili alle variazioni trim contribuendo alla
stabilita di profilo della vela anche in condizioni di sopra invelatura
Boma Techo Limits XTR full carbon mod 150 wave
Dopo tre anni d’utilizzo il mio X7 neil
pyde era ora di mandarlo in pensione .
Ma come sostituire un boma così affidabile, visto che dopo le numerose
e rovinose cadute l’unica cosa che si è rovinata era il grip ???
Problema non da poco, ma per fortuna conosco il pro dei pro il Ray detto anche
Raimondo giramondo.
Raimondo si presta molto volentieri e mi da il suo TECNO LIMITS XTR con tanto
di grafica personalizzata forza ITALIA
Alla fine della giornata penso di aver trovato il mio nuovo compagno di surfate,
detto, fatto.
Vado presso il mio negozio di fiducia: “il grande Franchino alias BIG
WAVE” che prontamente mi ordina l’utensile .
In tre giorni il boma è in negozio e solo dopo lunghe trattative riesco
ad impietosire il mio amico Franco e a strappargli il prezzone da promoter grazie
“franchino” non te ne pentirai ….
Veniamo alla prova
Il boma è più rigido dell’ X7 neyl pride e grazie alla nuova
maniglia dà una sensazione di grande solidità, anche il grip è
più morbido e poi non si scolla già alla seconda uscita , il terminale
più lungo e ben calibrato scorre senza gioco nei tubi portanti del boma,
è migliorato anche il sistema di chiusura dei terminali molto simile
all’ X7 .
Ma la grande differenza la fa la curvatura dei tubi ora più ergonomica
rispetto ai normali boma .
Il bello del XTR è la naturale posizione che assumono sia la mano che
l’ avambraccio, in andatura non si affaticano, come prima, ora lavorano
in asse, proprio grazie alla curvatura dei tubi.
Questo nuovo boma cambia totalmente rispetto ai vecchi boma in carbonio prezzo
a parte, consiglio a chi deve acquistare un nuovo boma in carbonio di provarlo,
vedrete che i vostri tendini delle braccia vi ringrazieranno, meno il vostro
portafogli.
Test in collaborazione con Big Wave iSurf.it Challenger Sail