A Trip to the Italian East Coast

Mi ci sono voluti 20 anni. Però alla fine ho capito anch'io . . con la tramontana non siamo condannati alla piatta di bracciano, focene o paisiello, ma basta mettersi le gambe in spalla e se pò fa pure il wave.
Giovedì mattina ore 10:30, telefonata del Gaspero. "Sabato danno NE forte, io devo andare a Vieste al Surf Rad. Venite?"
Ora, una chiamata così lascia qualche possibilità di appello? Semmai incominci subito a lavorare il telefono per sbancare gli appuntamenti del sabato, avere il placet-nulla-osta dalla fidanzata, che di portarla per tratturi apruzzesi non se ne parla proprio, una telefonata al socio per negoziare la sveglia sabato mattina. Totale: dopo 30 secondi richiamo il Gaspero. "Ok, dopo attente valutazioni, ce siamo pure noi".
Ora comincia il bello.
Avete mai viaggiato col Gaspero come secondo equipaggio (la macchina inseguitrice. .)?
Presumo di no. Ecco, sappiate che neanche lo volete fare.
Appuntamento all'ingresso della Roma Napoli, ore 6:30. Dopo aver chetato il mio socio Seb che tendenzialmente lui le notti se le vuole dormire, ci troviamo col Gaspero all'ultimo distributore prima dell'imbocco, entrambi con mezz'ora di ritardo (basta saperlo, siamo entrambi romani, e ci troviamo benissimo su ste cose . . )
Sarà l'ultima volta che lo vediamo. Rimasti 5 minuti indietro a mettere gli adesivi del Team sulla macchina, perchè nessuno ci potesse scambiare neanche per caso con winserfisti capaci, i 5 minuti di vantaggio che si sono così andati a decretare, non verranno più recuperati.
Ora, dichiaro pronto a smentire di fronte alla Polstrada che abbiamo tirato niente male. Ma Lui? A che velocità andava? Dai miei calcoli almeno 160 di media. Dice, e vabbè è tutta autostrada. E invece no, se taglia per l'interno di una delle zone più depresse d'Italia (Campania, poi Abruzzo e finalmente Molise) statale a due corsie con i camion camion fissi a 80 all'ora. Ora mi chiedo, ma il Gaspero come sorpassa? In decollo verticale?? Mah. .
Morale arriviamo nella East Coast Italiana non più tardi delle 9:30. Telefonata . . dopo vari "ma ndo cz state?" "ve volete sbrigà?" "dove siete finiti?" che hanno costellato il nostro attraversamento dello stivale, tutte ad opera di Massaro, il complice di Ray e suo cavalier servente ("Massaro monti le tavole?" "Massaro chiami quei due?" "Massaro vai a dormire in tenda, che in due stiamo scomodi?" etc etc, perch è Ray lui ha un problema tecnico col telefonino, gli si incastra spesso il pulsante di invio . . per cui il massimo che riesce a fare è squillare per farsi richiamare . . . . insomma dicevo telefonata "Vieste è piatto, Termoli spara, andiamo là" Arriviamo a Termoli con Seb un'abbondante mezz'ora dietro alla coppia Shumaker-Barrichello , e il primo problema è . . ma dove si esce a Termoli?
Chiamata a Massaro . . che intanto stava montando . . . "Massaro, dove siete?" La risposta di Massaro?. . . "Non lo so!"
Massaro, ma come non lo sai, ma che ti hanno dato un colpo in testa e infilato in un sacco a Roma per lasciarti solo in uno sperduto paese del Molise? Mah. . .
Ritentiamo col Gaspero . . . "E' facile ragazzi c'è un distributore Esso . . " "Ok, ma dove siete, a nord o a sud uscendo dal paese?" "Sud . . "
Parte un caccia che ci fa battere tutto il litorale dal Porto(il posto dove si esce col NE) , una volta trovata la Esso, in giù verso il tacco d'Italia. Di loro nessuna traccia. Ci fermiamo, guardiamo col binocolo e niente. Ci dovrebbe essere pure un kite.
Dopo mezz'ora e nella consapevolezza che mentre noi cerchiamo, loro stanno uscendo, un tremendo sospetto.
Le nostre due vedette indiane hanno scambiato il nord per sud, abituati alla west coast..
Partiamo verso nord, usciamo, ed ecco li profilarsi la vera Esso e poco più in la lo spot. Ma li mor. . .cci vostra . . .
Gaspero e Massaro questa è da fiocco verde e fiocco rosso, come si diceva un tempo per gli accoliti dell'Arma, ma con i punti cardinali, invece di sinistra e destra (NDR . . interpellato a cena sull'argomento decretava candidamente "hai capito il mio ragionamento, no?" e poi "Massaro, ma se a te uscivi a Banzai e quelli stavano alla centrale che glie dicevi nord o sud?" . . . lascio a voi ogni giudizio in merito . . )
E vabbè. Arrivammo che sembra incasinato. Loro però vanno bene e sembrano divertirsi anche se non è fortissimo, ma il mare c'è.
Entro col 98 e la 5,5 (penso che se vado a contare questo assetto copre il 99% delle mie uscite in Italia e non solo ormai). . e che dire . . è proprio bello.
Se cammina, il mare spinge, l'onda è stupenda . . si surfa, si salta. Una gioa che va vanti per tre ore.
Riporto qualche bella serfata di Raimondo, qualche guscrew suo chiuso dietro, crazy pete e amenità varie.
Massaro un pò in ombra rispetto alle sue performance in freestyle, lo Zio Seb invece decideva di andare a surfare in Albania, per provare i forward in tranquillità, senza omettere però dopo di lamentarsi che nessuno lo aveva visto.
Primo pomeriggio togliamo le tende per Vieste . . andiamo a vedere se sta gara si fà o meno. . al Surf Rad.
Da li per Vieste sono circa un'ora e mezzo. .
C'è da dire che Vieste è un'altra bella tomba del vento. C'ero già stato alla TT del 2001 con Vittorio Marcelli, mentre lui negoziava le sue sponsorizzazioni varie, e pure li calma piatta. Ma avevo pensato all'epoca che almeno sotto tramontana. . . e invece? Niente. Manco la tramontana entra. Faceva vento su tutto l'adriatico, ma li niente, manco a morì.
In compenso bella cena tutti insieme, col la pasta del mitico Omero, il papà di Cesarone Cantagalli (qualcuno di voi i racconti delle sue pastasciutte se li ricorda da diversi anni).
Per rinforzo alla cena una pizza con Ray e Andrea, dove Ray se ne esce con una delle sue frasi storiche . . "A regà, ho detto a tutti de sto sito, mo tacca rifallo bene, che senno sai che figura de mer. . " Ci siamo piegati tutti e quattro dalle risate. Chissà se voleva essere un complimento, un attestato di stima e semplicemente un'offesa .. . Comunque Raimondo, come dice il mio socio, ha dei tempi comici fenomenali. .
La mattina dopo sveglia con colma, aripiatta, un pò di promotion per il sito in giro, ma sopratutto l'incontro e l'intervista al grande Cesare, su cui incombe articolo separato. . . un grande . . guardatevi i saluti che vi manda da Vieste.
Scambio magliette e promessa di sostenerci con l'evento wave da fare a Roma a breve.
Si sparge la voce che Termoli brucia ancora, e salutato l'equipaggio Re-Leone-Simbad-Principe-della-Giungla mentre il re leone rilascia autografi a manetta (non abbiamo omesso di farci autografare pure noi due poster, regolarmente bagnati dal socio col nubifragio che seguirà . . ) ci spariamo indietro a caccia delle onde.
Torniamo sullo spot del giorno prima, ma li niente . . un kiter disperato tenta l'annegamento.
Decidiamo di entrare al porto, fuori sembra bello, e si può uscire con zero vento senza essere massacrati dal mare.
Fuori effettivamente è bello. Belle pareti sui due metri perfette per saltare. . grandi forwardoni e qualche upside down.
Dopo un'oretta arriva sul telefonino dello Zio un laconico messaggio da perte della solita coppia in fuga. "Siete due (appendici esterne del corpo). . qui è bellissimo". Nel frattempo infatti il vento si era alzato . . loro avevano fatto a tempo ad arrivare, e il posto wave risparava.
Arrotoliamo le vele e in muta ci presentiamo a Termoli nord. . (ma per Gaspero e Massaro sarebbe il Sud. . ). . on the road ci fermiamo a filmare una tromba d'aria marina . . spettacolo veramente notevole . . . sullo piove fitto ma le condizioni sono stupende.
Rimonto tutto sotto una pioggia fitta, il socio - più saggio - si defila. Entro con 30 nodi faccio qualche bordo sotto la pioggia (mi era già capitato a Mauritius diverse volte, è bellissimo, ammesso che non fa i fulmini e che non avete un albero in carbonio. . nel qual caso uscite un pò tesi . . ) le condizioni sono notevoli sia per saltare che per serfare. Dopo dieci minuti scarsi scende l'ira di dio, il vento mette secco da terra gli stessi 30 nodi. Abbatto la vela, e in mezzo a onde sui 2,5-3 metri penso: "Peccato, sin qui mi ero divertito . . morire in Italia, dopo aver visto di tutto in Oceano Indiano non è una bella prospettiva, ma almeno oggi ho surfato ed era bello. . ." "Lascio le tavole al fratello, le vele alla fidanza e il sito al socio"
Prendo fiato, mentre da terra il socio me dava per morto ("In video si sente . . è morto il presidente! . . nooh mannaggia . . e moh sta società??. . ecco - dico io - mica gli dispiaceva per la buccia . . ma chiaramente per gli interessi materiali collegati. . ") e incomincio a tirare la roba fino alla secca . . mi faccio frullare e tempo dieci minuti sono a terra sano e salvo.
Quello che segue, smontare con 2 cm d'acqua per metro quadro minuto che cadono fa parte già del mio immaginario serfistico. . indimenticabile. .
infilato in macchina con la muta, finirò di vestirmi nella piazzola della Esso e li prendiamo la foto che pubblicheremo su Stehsegel il giorno dopo . . con uno Zio spaventatissimo (sarà il suo grande amore per il socio in evidente pericolo?) e l'altro team memeber invece ben contento della grande due giorni wave.
Al ritorno il solito Gaspero fa da apripista (con delle tabelle di marcia molto rigide) e arriva all'imbocco della Roma-Napoli mentre noi ancora cercavamo l'imbocco del tratturo giusto per il ritorno dalla costa est, e dopo esserci ripersi svariate volte e aver nel frattempo visitato Rimini così. . . tanto per non perderci niente.
Una solo pensiero. . . quando si bissa??