Socotra - l'isola del vento, delle onde e dei pirati

 

La prima cosa è 'ndo sta?, direbbero i miei conterranei.
Socotra è una piccola isola al largo del Corno d'Africa. Si tratta in particolare della zona di mare antistante la Somalia, sotto il golfo di Aden, zona tristemente nota per le vicende della guerra in Somalia, in cui la Marina Militare Italiana ha partecipato in funzione di peacekeeping, una volta che l'area si è completamente destabilizzata (dal 93 in poi).
Il primo sentore del potenziale di Socotra è arrivato osservando le girate meteomarine di WxMap Server (questa nel link, per capirsi sulla consistenza del posto, non è scelta apposta, ma scaricata il giorno in cui è stato scritto l'articolo), uno dei migliori modelli di previsione globale meteo. Impossibile non notare come nella zona del corno d'Africa il monsone "carica il colpo", che poi libera sopra l'India. Quindi, in buona sostanza, 30+ nodi di vento ogni giorno d'estate, e almeno 3 mt d'onda garantiti, con una consistenza migliore ancora di Cabo Verde che è una delle isole più consistenti al mondo per vento e onda, statistiche alla mano.

Piccolo anedotto. Un nostro ex militare che ha partecipato alla missione in Somalia raccontava che durante la spedizione, non essendoci molto da fare nel tempo libero, animato da passione anche lui per il mare e dopo aver osservato il forte vento, si sarebbe riuscito a procurare una tavola da windsurf, che il nostro eroe, in pieno stile Apocalipse Now, avrebbe poi usato a rischio di finire sotto i colpi di mortaio delle avverse fazioni fino a fine spedizione.

Altro fatto interessante .. nel film Black Hawk Down nella scena di sorvolo di Magadisciu, gli elicotteri passano sulla spiaggia della capitale. La condizione? Acqua azzurra, spiaggia bianca, almeno 20 nodi e un metro e mezzo / due mt di onda un pò arruffati, ma pur sempre di onda oceanica.
PS: Sembra che il film in reltà sia stato girato interamente a Safi in Marocco, ma guarda un pò .. vicino a Essaouira. Peccato l'idea che potesse trattarsi della Somalia sembrava tanto appropriata . . .

Tornando a Socotra, un minimo di ricerche, ha portato a scoperte molto molto interessanti.
Socotra non è conosciuta perchè le sue vicende politiche infauste l'hanno tenuta a lungo lontano dall'occhio occidentale.
Socotra e le acque che la circondano sono infestate dai pirati . . .esistono diversi racconti, alcuni abbastanza raccapriccianti.
L'isola per circa sei mesi è collegata solo per via aerea . . . le condizioni meteo marine diventano proibitive.
Socotra è una perla della natura, con 6 specie endemiche di rettili, e oltre 300 specie di vegetali endemici all'isola.
La sua separazione dalla terraferma africana e l'isolamento dovuto alle avverse condizioni meteo per gran parte dell'anno, le ha permesso di sviluppare e mantenere delle caratteristiche bionaturalistiche molto ben definite e interessanti, in alcuni casi uniche.

In soldoni, Socotra è l'Isola del Tesoro dei nostri sogni di infanzia, solo che si tratta dell'abbinamento di un tesoro liquido da un lato e leggero come l'aria dall'altro. Un tesoro ben nascosto e protetto da pirati e varie forme di malattie esotiche, più o meno gravi.


Per una descrizione scientifica dell'isola

Per quanto riguarda il potenziale windsurf, è molto promettente.
Dalle foto che girano su Internet non si capisce se è circondata o meno da una barriera corallina, ma, data al zona, è possibile.

Se così fosse quest'isola, una volta prese le necessarie precauzioni contro malaria, la febbre gialla e la dissenteria, augurandosi di non incontrare i pirati, e una volta richiesti i necessari permessi alle autorità yemenite, potrebbe diventare una meta molto interessante per il windsurf europeo, essendo molto ma molto più vicina di mauritius e forse equidistante con cabo verde, ma complementare come stagione (estate invece dell'inverno)


Questa pagina è tutelata da copyright. La riproduzione anche parziale dei contenuti è possibile, ma solo dopo accordi scritti con iSurf.

 

E finalmente a distanza di più di 2 anni dalla prima stesura di quest'articolo il Travel Report di Arrigo Romani