Sono nato con una caratteristica.
Sono hyper. Qualcuno dice bipolare, spesso con l’intenzione di offendermi.
Offendermi di che, visto che un personality trait?
E’ solo un modo di rendersi molto ineleganti.
Come ricordare a un malato di tumore che lui il prossimo campionato non lo vedrà finire.
Qualcuno molto fastidioso ha pagato con l’allontamento coatto.
Qualcun’altro si è allontanato da solo, non riuscendo a capire o forse tutto sommato fregandosene.
Ma al di la di questo, qualsiasi cosa sia questa mia caratteristica è un vero dono.
Senza i miei sleep patterns per creativi, iSurf – la mia opera preferita – non esisterebbe. Samantha-fund non esisterebbe. Non esisterebbe la mia capacità di digerire tomi universitari nottetempo come ho fatto con l’Intelligenza Artificiale, la Meccanica Quantistica e con molte altre curiostà intellettuali che ho soddisfatto.
Senza questo sleep pattern non avrei mai potuto conciliare queste attività con un lavoro quotidiano peraltro molto sfidante.
Non sarebbe nata la petizione.
Non scriverei articoli sui miei 2 blog.
In sostanza molte delle cose per cui mi conoscete e spero mi apprezziate non ci sarebbero.
Mi conforta che come vedete in figura sono in buona anzi direi ottima compagnia. Sembra che questa mia caratteristica si accompagni a un particolare estro creativo.
Mi sono accorto di questo “dono” da giovanissimo. Di notte scrivevo poesie, suonavo la chitarra (per beneficio dei vicini), leggevo. Unica nota in comune era sempre lavoro creativo.
Questo dono va saputo gestire. Siamo fatti di carne ed ossa e daje e daje anche una tempra solida come la mia si sfianca e va in burn-out. Quando questo succede purtroppo parte l’aggressività e il nervosismo fino a che il corpo non molla e parte una fase di recupero in cui riesco a dormire bene il mio senza interruzione, la mia urge to write diminuisce (ma non scompare!) perché scrivere è come portare fuori qualcosa che nasce dentro di te a zero sforzo. Questo articolo per esmpio in questo momento ce l’ho nella sua interezza e devo trascriverlo attraverso una tastiera.
Qualcuno mi ha detto di curarmi. Innanzitutto curarmi da che? Un tratto della personalità ? E poi con quale obiettivo? Togliemi un’arma segreta.
Quello che ho fatto invece negli anni è stato quello che va fatto quando si ha un grande potere: imparare a gestirlo con parsimonia.
Ho provato anche in varie occasioni ad aggredire la carenza di sonno, l’unico vero problema grave che ingenera la mia condizioni a lungo andare, con rimedi leciti ed illeciti, chimici (farmaci, fumo), organici (camomilla), psicologici (relax pre sonno, no-tech after 21:00) , farmacologici (EN), estetici (la musica). Nulla di tutto questo ha funzionato. E spesso faccio un cocktail di varie cose per aggredire il probelma. In questo momento ascolto i Notturni di Chopin – How appropriate – ho una bella camomilla, ho preso le mie goccette di EN e fumo una sigarettina magica mentre scrivo.
Verso le 8 di mattina realizzero che tutto questo non è servito ma avro un nuovo articolo del blog. Autorefrenziale visto che usero il disturbo del sonno per scrivere del disturbo del sonno. E l’autoreferenza è alla base del teorema di Goedel e il teorema di Goedel alla base del machine awakening il risveglioo cosciente delle macchine, come ho spiegato in vari articoli nel blog di Samantha cercate nella sezione AI.